L’associazione «media FORTI» è la coalizione per il giornalismo del futuro e si impegna per i media forti in Svizzera.
Sviluppiamo delle soluzioni costruttive per preservare una sfera pubblica democratica e un panorama mediale diversificato.
Qui potete scoprire chi siamo, cosa facciamo e come potete sostenerci.
In primo piano: «media FORTI» rifiuta l’indebolimento dei media e chiede una politica dei media orientata al futuro
La proposta del Consiglio federale per contrastare la disastrosa iniziativa «200 franchi bastano!» è inadeguata e indebolirebbe inutilmente il panorama mediatico svizzero. Anche il progetto del Parlamento di ampliare il sostegno alla stampa non è una risposta adeguata al cambiamento strutturale digitale. È invece necessario un sostegno dei media convergente.
- Parere relativo alla consultazione sulla proposta di riduzione del canone radiotelevisivo [in tedesco]
- Parere relativo alla consultazione sull’espansione del sostegno indiretto della stampa [in tedesco]
- Comunicato stampa [in tedesco] [in francese]
Cosa rappresentiamo
Noi di «media FORTI» chiediamo una nuova politica dei media lungimirante nell’interesse pubblico. Si tratta niente meno che di ripensare il sistema mediatico svizzero. Il futuro per i media digitali è oggi. Ora è il momento di dare forma a questo futuro in un modo democratico.
Un servizio pubblico forte
Una democrazia digitale ha bisogno di un servizio pubblico digitale. Sosteniamo la trasformazione della SRG SSR in un fornitore audiovisivo cross-mediale che offra un servizio pubblico innovativo all’altezza delle esigenze digitali.
Un sostegno dei media orientato al futuro
Il giornalismo non è adeguatamente finanziato sul mercato. Chiediamo dunque l’implementazione di un sostegno dei media indipendente e convergente per garantire la produzione giornalistica nei media privati.
Piattaforme compatibili con la democrazia
Le piattaforme hanno potere di opinione e utilizzano i loro algoritmi per determinare quali contenuti ci vengono mostrati. Vogliamo che le piattaforme siano regolamentate in modo che debbano assumersi la responsabilità delle loro azioni.
Un panorama mediatico diversificato
Una società pluralistica prospera sulla competizione delle idee. Sosteniamo una politica dei media che si impegni a preservare e promuovere la diversità dei media e a limitare il potere dei media.
Un’infrastruttura digitale per il giornalismo
Le collaborazioni tecnologiche consentono di investire maggiormente nel giornalismo. Siamo favorevoli alla costruzione di una nuova infrastruttura digitale per il giornalismo moderno, sulla quale i media privati possano competere tra loro.
Gestione competente dei media e delle piattaforme
I meccanismi alla base dei media e delle piattaforme sono complessi. Chiediamo la promozione di un’alfabetizzazione mediatica che va oltre l’uso di dispositivi e consenta una vita autodeterminata nel mondo digitale.
Cosa facciamo per raggiungere questi obiettivi
L’associazione «media FORTI» partecipa attivamente alle discussioni sulla politica dei media. Dal nostro lancio nell’autunno 2017, abbiamo contribuito con proposte costruttive alle consultazioni e ai processi legislativi.
Mettiamo a disposizione la nostra esperienza
«media FORTI» partecipa regolarmente a consultazioni e udienze.
SRG SSR
- Parere relativo alla consultazione sulla proposta di riduzione del canone radiotelevisivo (gennaio 2024) [in tedesco]
- Parere relativo alla consultazione sulla revisione della concessione per la SSR (marzo 2018) [in tedesco]
Sostegno dei media
- Parere relativo alla consultazione sull’espansione del sostegno indiretto della stampa (gennaio 2024) [in tedesco]
- Presa di posizione sul pacchetto di misure a favore dei media all’attenzione della CTT-S (maggio 2020) [in tedesco]
- Parere relativo alla consultazione sul pacchetto di misure a favore dei media (dicembre 2019) [in tedesco]
- Presentazione sul tema del sostegno dei media alla CTT-N (settembre 2019) [in tedesco] [in francese]
- Presa di posizione sulle mozioni parlamentari concernenti la modifica della Costituzione federale e il sostegno dei media (maggio 2019) [in tedesco]
Radio locale e televisione regionale
- Parere relativo alla consultazione sulla revisione parziale dell’ORTV e sulle zone di copertura per radio locali e televisione regionali (novembre 2021) [in tedesco]
Protezione dei minori dai rischi dei media
- Parere relativo alla consultazione sulla legge federale sulla protezione dei minori nel settore dei film e nel settore dei videogiochi (aprile 2019) [in tedesco]
Legge federale sui media elettronici
- Parere relativo alla consultazione sulla legge federale sui media elettronici (ottobre 2018) [in tedesco]
Diventiamo pubblici
«media FORTI» si impegna in dibattiti pubblici su questioni di politica dei media.
Riduzione del canone radiotelevisivo e ampliamento delle sovvenzioni per la stampa
- Comunicato stampa: «media FORTI» rifiuta l’indebolimento dei media e chiede una politica mediatica orientata al futuro (gennaio 2024) [in tedesco] [in francese]
Impegno contro le restrizioni alla libertà di stampa
- Appello di numerose associazioni del settore mediatico per misure di contrasto alle SLAPP (novembre 2022) [in tedesco]
- Appello di numerose associazioni del settore mediatico al Consiglio nazionale contro la modifica del codice di procedura civile (maggio 2022) [in tedesco] [in francese]
- Comunicato stampa congiunto di numerose associazioni del settore mediatico contro la modifica del codice di procedura civile (maggio 2022) [in tedesco] [in francese]
- Appello di numerose associazioni del settore mediatico al Consiglio degli Stati contro la modifica del codice di procedura civile (maggio 2021) [in tedesco] [in francese]
- Comunicato stampa congiunto di numerose associazioni del settore mediatico contro la modifica del codice di procedura civile (maggio 2021) [in tedesco] [in francese]
Pacchetto di misure a favore dei media
- Manifesto congiunto di dodici associazioni del settore mediatico per l’adozione del pacchetto di misure (febbraio 2022) [in tedesco] [in francese]
- Appello di dieci associazioni del settore mediatico alla CTT-N (febbraio 2021) [in tedesco] [in francese]
- Appello di dieci associazioni del settore mediatico al Consiglio nazionale: Comunicato stampa (settembre 2020) [in tedesco] [in francese]
- Appello di «media FORTI» al Consiglio nazionale (settembre 2020) [in tedesco] [in francese]
No Billag
- Comunicato stampa: Il rifiuto dell’iniziativa No Billag apre la strada alla riforma della politica dei media (marzo 2018) [in tedesco]
- Testo di base: Argomenti contro «No Billag» [in tedesco]
- Comunicato stampa: «media FORTI» respinge con fermezza l’iniziativa «No Billag» (gennaio 2018) [in tedesco]
Legge federale sui media elettronici
- Comunicato stampa congiunto di undici associazioni del settore mediatico: La Svizzera ha bisogno di una legge sui media più coraggiosa (ottobre 2018) [in tedesco] [in francese]
Abbiamo lanciato l’appello «Ripensare il sistema mediatico svizzero»
La democrazia svizzera richiede dei media forti. Quindi, nell’ottobre 2017, «media FORTI» ha lanciato un appello pubblico per una nuova politica dei media. Chiediamo
- una nuova infrastruttura per un giornalismo moderno, dove i media privati competono tra di loro;
- una SSR forte che adempie al suo mandato di servizio pubblico.
L’appello integrale
La Svizzera ha bisogno di media forti. Deve potersi avvalere di un giornalismo efficace, indipendente, diversificato. Per chi risiede nel nostro paese, si tratta del solo mezzo capace di informare sulle trasformazioni della società, costruire un ponte tra le culture, aiutare a comprendere come le diverse posizioni si collocano, sviluppare dibattiti, contribuendo così a formare opinioni e a prendere decisioni motivate. La Svizzera non può avere una democrazia diretta se non può contare su un’infrastruttura di media forti.
Internet non può sostituire il giornalismo. I «nuovi media» offrono molte possibilità di informarsi, discutere, partecipare. Tuttavia, non sostituiscono il giornalismo. Al contrario.
- Le affermazioni di parte e le «fake news» non verificate hanno grande spazio e suscitano grande attenzione su Facebook & Co.
- Le aziende private e le pubbliche amministrazioni usano i nuovi media per fare attività di relazioni pubbliche e per diffondere i propri messaggi in modo non controllato.
Dunque cresce il bisogno di un giornalismo indipendente capace di condurre inchieste approfondite e basate sulla verifica dei fatti.
Il giornalismo tradizionale e quello online hanno un costo sostenuto. I modelli di finanziamento dei media che abbiamo conosciuto fino ad oggi sono sempre meno efficaci.
- È sempre più difficile avere un pubblico disposto a pagare per le prestazioni giornalistiche.
- La pubblicità si sposta sempre più verso i motori di ricerca e le reti dei social, benché essi non producano alcun contenuto giornalistico.
A conti fatti, il denaro a disposizione del giornalismo è sempre meno. Si assiste, di conseguenza, a numerosi licenziamenti, alla concentrazione dei media e alla riduzione dell’offerta, anche a livello regionale. La preziosa vicinanza tra lettore ed editore sta scomparendo. In sostanza, il giornalismo non è più in grado di svolgere il suo insostituibile ruolo al servizio del nostro paese. Al tempo stesso, il servizio pubblico si trova esposto agli attacchi politici.
Le aziende globali si rafforzano, i media svizzeri si indeboliscono.
- I contenuti giornalistici sono sempre più ripresi e diffusi da piattaforme come Facebook e Google.
- Le aziende tecnologiche non si accontentano più di diffondere contenuti giornalistici, ma diventano a loro volta nuovi concorrenti, insieme alle piattaforme di streaming in piena espansione.
Le imprese mediatiche svizzere desiderano giustamente sviluppare il loro modello aziendale su internet. Ma fino ad ora non hanno trovato una soluzione che consenta al giornalismo di guadagnare su internet. Gli editori privati e la SSR sono coinvolti in una battaglia il cui esito non potrà essere favorevole per nessuno dei due. Non fanno che indebolire ulteriormente la situazione mediatica elvetica.
Di fatto, la Svizzera ha bisogno di media privati e pubblici, entrambi forti. È giunto il momento di trovare una soluzione che si inserisca nella tradizione e sia nell’interesse della gente popolazione del nostro paese. Occorre creare un programma d’infrastruttura per il giornalismo che poggi su basi tra loro indipendenti. Così sarà possibile sviluppare, nel tempo, l’indipendenza, la diversità e l’innovazione di cui i media hanno bisogno per garantire una piena e corretta concorrenza editoriale.
- Un elemento fondamentale è costituito da un’infrastruttura digitale e open source che possa fornire una base per i fornitori privati che producono giornalismo e consenta a loro di entrare in concorrenza con gli altri soggetti. Questa infrastruttura digitale per produttori d’informazione deve essere realizzata con finanziamenti pubblici. Tutti coloro che offrono contenuti giornalistici, dai giornali, alle radio e alla televisione, passando per le start-up di informazione online, fino ad arrivare ai blog di informazione, avranno accesso a questa piattaforma digitale, a condizione che siano pronti a rispettare la Dichiarazione dei doveri e dei diritti dei giornalisti. Questi fornitori di servizi potranno anche avvalersi di un aiuto diretto ai media, che funzioni in modo indipendente dallo Stato ed escluda così qualsiasi intromissione nella libertà editoriale. Questo consentirà anche di anticipare nuovi modelli di finanziamento per la prossima fase dello sviluppo dei media in Svizzera.
- Un altro elemento fondamentale prevede una SSR forte, capace di svolgere un servizio pubblico a favore della collettività e garantire, al suo interno, la diversità. La SSR deve evolversi fino a diventare una piattaforma audiovisiva cross-mediale. In quanto fornitore di servizi che ha come missione il servizio pubblico, la SSR è tenuta a favorire l’innovazione giornalistica e lo stretto legame del giornalismo con la popolazione, oltre a offrire un’offerta di programmi completa, che non cerchi di trattare argomenti diversi dai media privati, bensì di trattarli in modo diverso. Tali obiettivi si possono raggiungere solo verificando il rispetto delle procedure di legittimazione democratica e garantendo alla SSR un finanziamento pubblico sufficiente a consentire di iniziare gradualmente l’allontanamento dalle risorse commerciali.
Più di 70 personalità, provenienti da tutta la Svizzera, sono tra i primi firmatari dell’appello di «media FORTI».
Primi firmatari
Adilji Gülsha, Journalistin, Zürich
Andreetta Aixa, Archeologa, San Vittore
Arbenz Peter, Berater für Strategieentwicklung und Unternehmensführung, Winterthur
Balsiger Mark, Politikberater und Unternehmer, Bern
Baranzini Mauro, Professore di Economia politica Università della Svizzera italiana, Bellinzona
Bideau Nicolas, Directeur Présence Suisse, Lausanne
Boss Sabine, Regisseurin und Drehbuchautorin, Zürich
Botta Mario, Architetto, Mendrisio
Bühler Peter, Mediator und Coach, Bern
Bühlmann Cécile, alt Nationalrätin, Luzern
Caccia Fulvio, alt Nationalrat, Camorino
Campiche Christian, Journaliste, Lausanne
Clavien Alain, Professeur d’histoire contemporaine Université de Fribourg, Lausanne
Cottier Bertil, Professore di Diritto della comunicazione Università della Svizzera italiana, Préverenges
Daboczi Anne-Laure, Directrice de production audiovisuel et événementiel, Villeneuve
Debraine Luc, Journaliste, Cully
Dubach Martina, Geschäftseiterin Forum Universität und Gesellschaft Universität Bern, Muri bei Bern
Egle Franz, Consultant, Luzern
Egli von Matt Sylvia, ehemalige Direktorin MAZ, Luzern
Eichenberger Reiner, Professor für Volkswirtschaftslehre Universität Fribourg, Meilen
Eisenegger Mark, Präsident Forschungsinstitut Öffentlichkeit und Gesellschaft Universität Zürich, Neerach
Ersan Berdoz Zeynep, Directrice «Bon a savoir», Blonay
Falconnier Isabelle, Présidente du Salon du livre et de la presse de Genève, Lausanne
Frossard Charlotte, Membre du comité de Jet d’Encre, Genève
Gassert Hannes, Web-Unternehmer, Zürich
Genner Sarah, Wissenschaftlerin Medienpsychologie, Zürich
Giacobbo Viktor, Satiremacher, Winterthur
Gianadda Léonard, Photographe, Martigny
Gonseth Frédéric, Réalisateur-producteur indépendant, Grandvaux
Haas Josefa, unabhängige Medienexpertin, Zürich
Häfliger Michael, Intendant Lucerne Festival, Luzern
Hazera Rafi, Designer, Blogger & Comedian («Zukkihund»), Zürich
Huber Andrea, Initiantin Schutzfaktor M, Luzern
Jarren Otfried, Professor für Publizistikwissenschaft Universität Zürich, Zürich
Jobin Anna, Soziologin Université de Lausanne und Tufts University, Lausanne und Boston
Jobin Marc-Henri, Directeur CFJM, Lausanne
Keckeis Christophe, ehemaliger Armeechef, Trey
Kohler David Lukas, Rapper, Beatboxer und Moderator («Knackeboul»), Zürich
Kunz Olaf, Medienberater, Zürich
Künzler Matthias, Forschungsleiter HTW Chur, Zürich
Lambiel Yann, Humoriste, Morges
Lauri Hans, alt Ständerat, Münsingen
Lietti Anna, Journaliste, Lausanne
Marty Dick François, alt Ständerat, Fescoggia
Meier Simone, Buchautorin und Journalistin, Zürich
Mirante Amalia, Docente di economia Università della Svizzera italiana e SUPSI, Torricella-Taverne
Moser Christof, Journalist, Zürich
Müller Mike, Schauspieler und Autor, Zürich
Muralt Müller Hanna, alt Vizekanzlerin, Unterseen
Niemeyer Chris, Produzent und Regisseur, Zürich
Pichon Bernard, Journaliste, Morrens
Porlezza Colin, Medienwissenschaftler Universität Zürich, Lugano
Pozzy Gian, Journaliste, Lutry
Puppis Manuel, Professor für Kommunikationswissenschaft Universität Fribourg, Zürich und Fribourg
Ruoff Robert, Publizist, La Prédame
Schelker Mark, Professor für Volkswirtschaftslehre Universität Fribourg, Zürich
Schindhelm Michael, Schriftsteller und Filmemacher, Monteggio und London
Seibt Constantin, Journalist, Zürich
Shabazi Shirana, Fotografin, Zürich
Siegfried Franca, freie Journalistin, Rüschlikon
Sigg Oswald, alt Vizekanzler, Bern
Stark Alexandra, Ausbildnerin MAZ und Journalistin, Zürich
Studer Peter, Publizist und Medienjurist, Rüschlikon
Sugimoto Susanne, Public Affairs Beraterin, Winterthur
Tauxe Chantal, Journaliste, Lausanne
Tille Cédric, Professeur d’économie Graduate Institute Geneva, Châtel-St-Denis
Vallélian Patrick, Rédacteur en chef Sept Info, Bulle
Valloton François, Professeur d’histoire contemporaine Université de Lausanne, Lausanne
Voigt Hansi, Medienmacher, Zürich
von Burg Dominique, Journaliste et Président du Conseil suisse de la presse, Carouge
von Matt Peter, Germanist und Schriftsteller, Dübendorf
Wampfler Philippe, Lehrer und Experte für Neue Medien, Zürich
Wyss Vinzenz, Professor ZHAW, Männedorf
Sugli aspetti più importanti del nostro appello abbiamo anche scritto brevi testi di base:
- Il giornalismo nell’era digitale [in tedesco] [in francese]
- Una nuova infrastruttura per i media in Svizzera [in tedesco] [in francese]
- Il futuro finanziamento dei media [in tedesco] [in francese]
Supportiamo l’auto-aiuto
«media FORTI» è uno dei membri fondatori dell’associazione «Pacte de l’Enquête et du Reportage», che ha dato vita al JournaFONDS per l’inchiesta e il reportage.
Il JournaFONDS si propone di stimolare, in particolare attraverso il sostegno finanziario, progetti di inchiesta e reportage giornalistici su temi di interesse pubblico e quindi di promuovere e garantire nel tempo un giornalismo di qualità e la sua diffusione.
Chi siamo
L’associazione «media FORTI» è indipendente da partiti politici e gruppi di interesse. Come coalizione per il giornalismo del futuro, siamo impegnati per una nuova politica dei media che sia nell’interesse pubblico.
L’associazione «media FORTI» è sostenuta da rappresentanti del giornalismo, della formazione giornalistica, della cultura e delle scienze. L’associazione è stata fondata nel 2017 da Anne-Laure Daboczi, Frédéric Gonseth, Olaf Kunz, Matthias Künzler, Manuel Puppis, Robert Ruoff, Alexandra Stark, Chantal Tauxe e Hansi Voigt.
Oggi il consiglio direttivo dell’associazione è composto dalle seguenti persone:
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Indirizzo postale
Associazione «media FORTI»
c/o Alexandra Stark
Lagerstrasse 121
8004 Zurigo
Conto per le donazioni
Banca: PostFinance
IBAN: CH75 0900 0000 6142 7050 2